La dottoressa Jasmine Abdulcadir, ginecologa fiorentina che lavora presso l’Ospedale Universitario di Ginevra, da anni è attivamente impegnata nella diagnosi e trattamento delle mutilazioni genitali femminili come pure nell’assistenza alle donne mutilate. Autrice di vari saggi sull’argomento e collaboratrice del WHO, ci permette di inserire nel sito il suo articolo – atlante sulla deinfibulazione “Defibulation: a visual reference and learning tool” (di cui riportiamo di seguito l’abstract), di pratico utilizzo per chi si trovi ad affrontare le conseguenze di una mutilazione di tipo III.
Jasmine Abdulcadir
ABSTRACT
La MGF di III tipo, detta infibulazione, è caratterizzata dal restringimento dell’ingresso vaginale ottenuto attraverso la sutura dei margini giustapposti dopo il taglio o delle piccole labbra (sottotipo IIIa) e/o delle grandi labbra (sottotipo IIIb).
In entrambi i casi la parte visibile della clitoride può essere o non essere stata recisa. Molto spesso il moncone clitorideo o l’intero organo riaffiora dopo l’apertura della cicatrice.
L’infibulazione può essere responsabile di gravi complicanze uroginecologiche, ostetriche e psicosessuali che possono essere trattate efficacemente con l’intervento di deinfibulazione.
L’intervento ha lo scopo di aprire la cicatrice dell’infibulazione per riesporre il vestibolo vulvare, e quindi l’ingresso vaginale, il meato uretrale e il moncone o l’intera clitoride.
L’ articolo “ Defibulation: a visual reference and learning tool” fornisce istruzioni pratiche, aggiornate, semplici da seguire, con immagini, per poter eseguire l’intervento. Inoltre fornisce utili consigli su come affrontare il pre, il post operatorio e il follow up della paziente.