Il riscontro di un sanguinamento dai genitali in una bambina è una condizione non infrequente e spesso causa di grosse ansie da parte dei familiari. Richiede una valutazione accurata e competente in quanto l’eziopatogenesi è particolarmente ampia.
Punto di inizio è focalizzare il campo di indagine escludendo altre origini (urinarie, rettali). L’anamnesi generale e quella relata all’episodio di sanguinamento deve essere estesa anche alle abitudini alimentari, all’ambiente familiare (e non), alle attività extrafamiliari e a segni/sintomi genitali pregressi.
L’esame obiettivo dei genitali esterni rappresenta il cardine della valutazione clinica che comunque deve comprendere anche la valutazione di altri parametri (peso, altezza, stadiazione secondo Tanner). Nella diagnostica differenziale ci si può avvalere del tampone vaginale, dell’ecografia pelvica e mammaria, della colposcopia e della vaginoscopia.
Se il dubbio di abuso sessuale è elevato, prima di intraprendere autonomamente percorsi giudiziari, è consigliato rivolgersi presso strutture o centri di provata esperienza.